Temporali

Ieri è cominciato come una giornata perfetta. Finalmente il cielo era di nuovo sereno, dopo alcuni giorni di brutto tempo. Il vento da nord, poi girato a nord-est, mi portava nella direzione desiderata con un’andatura molto piacevole, e una fantastica velocità media di circa 5.5 nodi.
Poi sull’isola hanno cominciato ad addensarsi le nuvole. Prima cumuli sparsi e bianchi, poi sempre più compatti e scuri, fino a minacciose zone nere che mandavano lampi e tuoni di avvertimento.

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Fino a martedì la fortuna mi ha assistito, ma ieri non c’è stato niente da fare; sembrava che tutti i temporali volessero passare dov’ero io. Pioggia a catinelle più volte. Mi sono preparato con giacca, giubbotto e cintura di sicurezza, e riducendo il genoa, ma non ancora a sufficienza: non ho messo i pantaloni della cerata (quando si è bagnati diventa subito freddo) e non ho preso per tempo la mano di terzaroli, ho dovuto farlo tra un temporale e l’altro, quando è più difficile. Fortunatamente il vento non era fortissimo. Devo fare tesoro di questa esperienza per le prossime volte.
Sembrava che non volesse lasciarmi entrare nel porto di Cala Gonone (per vedere dove si trova clicca il link nella pagina itinerario e programma), come mi avvicinavo arrivava un altro acquazzone. Poi è passato, e con calma ho potuto ormeggiare. La barca ha sofferto poco, anche se abbiamo ballato parecchio. Ero preoccupato per ciò che avrei trovato in cabina, mi immaginavo cose sparse dappertutto, e soprattutto temevo di trovare acqua (non sono ancora riuscito ad individuare da dove arriva quell’infiltrazione maledetta). Invece Moorea II mi ha sorpreso, in 10 minuti era tutto in ordine; evidentemente il temporale ha impressionato più me di lei.

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Incontri

Vorrei raccontare un po’ delle persone che ho incontrato e conosciuto in questa prima metà del mio viaggio.
Una menzione particolare va senz’altro a Cristina e Rubem. Hanno un negozio di materiale nautico a Cala Galera che si chiama Dreamarine, con la rappresentanza di diverse marche conosciute (Harken, Raymarine, …), specializzati in particolare nella strumentazione di bordo. Per la vendita di Moorea II facevano da intermediari. Sin da subito si sono dimostrati professionali e affidabili. Nel mese passato a Cala Galera sono state le mie persone di fiducia: mi hanno consigliato, mi hanno fornito materiale, molti lavori li ho fatti assieme a Rubem, e mi hanno fatto conoscere le persone giuste per eseguire i diversi lavori di sistemazione della barca. Li ringrazio di cuore. La loro storia è  interessante: Rubem era comandante di una grande barca a vela, il suo armatore un giorno ha dovuto portare la barca in Mediterraneo, lui ha fatto la traversata e adesso, dopo 20 anni, è ancora qui. Cristina l’ha seguito, e il loro figlio è nato nel periodo che hanno passato in Sardegna.
Mauro meccanico: un omino già sulla sessantina, che continua a fare il suo mestiere con entusiasmo. È bello vederlo lavorare, smontare e rimontare pezzi di motore. Sporco di olio e di grasso ma con grande dignità.
Poi c’è Fabio l’attrezzista. Proprio originario di Orbetello, dice che loro che vivono nella laguna l’acqua ce l’hanno proprio dentro, nelle ossa. Scherzava: “a 30 anni cominciamo ad avere reumatismi e mal di schiena”.
Appena partito da Cala Galera sono andato a Porto Santo Stefano, dall’altra parte dell’Argentario, per mostrare la barca sistemata all’ex proprietario che ha un ristorante lì (L’Arena del Turchese). È una persona un po’ particolare, ma è stato contento di rivedere Moorea II e mi ha accolto con grande ospitalità.
Poi ci sono le persone che si spostano e vivono in barca. Ho incontrato una coppia di inglesi che stava portando la barca da Marsiglia a Trieste, dove la madre di lei ha lasciato loro una casa. Molto bravi, mi hanno aiutato a risolvere un problema l’ultimo giorno a Cala Galera, e mi hanno dato alcune dritte su come attrezzare al meglio la barca. Ho incontrato dei tedeschi con una bellissima barca finlandese che normalmente tengono sul lago di Costanza. Hanno navigato un tratto sul Reno: “la prima e l’ultima volta, non lo faremo mai più, la corrente di quel fiume è impressionante!”.
Poi assieme al Joe abbiamo incontrato Tiziano e Lorenza, originari della zona di Como, il dialetto simile ci ha traditi. Ci hanno gentilmente invitato a cena sul loro bellissimo Sun Odissey 49 di nome Nantucket e ci hanno indicato diversi porti interessanti per proseguire verso sud. È stata una bella serata, grazie mille. Da parecchio tempo, credo qualche anno, girano in barca; a Pasqua sono partiti dalla Grecia per raggiungere la Sardegna con degli amici. Fanno anche charter con servizio completo di skipper (Tiziano) e hostess (Lorenza). Per chi fosse interessato lascio il loro indirizzo mail: nantucket49@gmail.com.

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Lunedì 16 giugno

Stamattina il tempo era mica male, ma le previsioni davano temporali e colpi di vento nel pomeriggio. Per fortuna non sono partito, dalle 11.00 in avanti ha piovuto fino alle 18.00. Ero sul punto di mettermi in mare per fare un po’ di miglia verso sud; il fatto di dover essere in zona Cagliari tra una decina di giorni un po’ mi stressa. Poi ho deciso di aspettare un paio d’ore per vedere come si sviluppasse la situazione meteo. Ha cominciato a piovere e così ho passato la giornata a leggere, a sonnecchiare e a scrivere. Mi sono goduto la giornata di ozio e pensieri; da tanto, tanto tempo non mi concedevo più una giornata così. È stato utile, per entrare in un altro ritmo delle cose; mi sono avvicinato allo scopo del viaggio, paradossalmente in una giornata senza navigazione.

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Il primo ospite

In questi ultimi giorni mi ha raggiunto Joe. Abbiamo navigato abbastanza intensamente, macinando parecchie miglia con la traversata dall’Isola del Giglio alla Corsica. È stata una bella traversata, condizioni molto gradevoli ci hanno permesso di coprire tutta la distanza quasi solo a vela, in un mare molto popolato da animali. Verso sera abbiamo anche avvistato un gruppo di balenottere che si divertivano a fare i tuffi e a mostrare le loro code, poi più tardi si sono adagiate sul mare calmo, come se stessero dormendo: emozionante.
Dopo la sosta a Porto Vecchio abbiamo puntato verso sud, passando a est delle Bocche di Bonifacio, che si sono fatte sentire facendo rinforzare il vento fino a forza 5. Un altro test impegnativo per Moorea II, che ha risposto bene. Poi ancoraggio a Budelli, incantevole con la luna piena.
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Oggi andiamo fino a Olbia, da dove il Joe ritornerà in traghetto verso Genova. Io continuerò verso sud, lungo la costa della Sardegna.

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Pochi giorni, molte cose

Finalmente posso ricaricare il computer e aggiornare il sito.
Sono successe parecchie cose in questi pochi giorni, non so da dove cominciare. Andiamo in ordine cronologico che è più facile.
Mercoledì è arrivato il Daniele, comproprietario di Moorea II, per provare la barca e riportare la mia auto a casa, senza di me. È strano quanto l’auto possa legare alla terra. Ora non posso più andare con la stessa facilità a Orbetello, o a comprare qualcosa da qualche parte. La barca diventa la mia casa e i porti le mie città.
Giovedì è stata una giornata così così. Al mattino faccio qualche lavoretto e aspetto il frigorista fino alle 13.30, che non può fare altro che dichiarare morto il mio frigo: compressore e piastra da sostituire. Decido di partire senza, poi ci penserò, ma c’è ancora la questione dell’inserimento delle marce del motore da sistemare. Esco dal porto di Cala Galera e comincio a circumnavigare l’Argentario, in direzione di Santo Stefano, anche se so che la barca non è ancora proprio a posto. Mi trovo un bel vento e un po’ di mare contro, fatico ad avanzare. Dopo un paio d’ore decido di ritornare, così chiamo il meccanico e sistemo il motore. Al rientro l’ormeggio è tutt’altro che facile visto che la marcia in avanti non esce. Per fortuna c’è un bravissimo inglese di fianco che mi aiuta (sugli ormeggiatori non si può contare, sono capaci solo a far casino).
Venerdì mattina arriva il meccanico e finalmente sistemiamo il problema del motore, mi sento già meglio, più tranquillo e sicuro. Si, adesso è un’altra cosa. Parto per la seconda volta in direzione Santo Stefano. Con 8-10 kn di vento la barca viaggia molto bene, e comincio a sentirmi in sintonia con Moorea II. Ho davvero, finalmente, la sensazione di partire; di aver superato l’apprensione della partenza. L’ultimo pezzo per arrivare a Santo Stefano lo faccio a farfalla, a 5.5 kn di velocità. Niente male. A Santo Stefano incontro l’ex proprietario che è curioso di rivedere la sua barca sistemata e mi offre la cena al suo ristorante.
Sabato esco a fare un giro a vela e cerco di confrontarmi con altre barche. Moorea II se la cava bene, angolo di bolina e velocità discrete. Poi nel primo pomeriggio il vento rinforza fino a 15-17 kn, faccio un po’ di prove, la barca rimane stabile e sicura. Imparo un po’ a conoscerla e raggiungo comodamente i 6.0 kn di velocità; ormai ci sto prendendo la mano.
Sono partito.

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Uscita test

Oggi ho fatto la prima uscita in mare con Moorea II. Si trattava di fare alcune prove, per vedere se le cose funzionano e quali sono le cose ancora da sistemare. Ho fatto viaggiare una mezz’oretta il motore, che sembra funzionare a dovere.
Poi ho messo l’ancora davanti alla spiaggia della Feniglia, il verricello è potente e veloce. Bisogna fare attenzione quando si salpa perché, con il comando in pozzetto, non si vede l’ancora arrivare su. Dovrò rendere più visibile il segno rosso sulla catena a 5 m. L’ancora nuova da 10 kg mi sembra ottima per la nostra barca.
Poi è stato il turno delle vele. La barca cammina bene, la randa è relativamente piccola ma il genoa è molto grande. Oggi, con forse 15 nodi di vento, l’ho ridotto un po’ perché la barca sbandava già abbastanza e non volevo metterla troppo sotto pressione, visto che non  la conosco ancora. Mi sono messo dietro a un Grand Soleil più grande, con randa ridotta, di bolina, e tenevo il passo; anzi potevo orzare un po’ di più a pari velocità. Col tempo ci saranno però diverse cosette da sistemare, ad es. carrello randa e base randa; avrò il tempo di fare queste cose più avanti.
Direi una prova soddisfacente. Al rientro in porto un signore si è avvicinato: ha raccontato di aver avuto per diversi anni un Zuanelli Miller 31, e di averci navigato molto e con piacere.
Domani devo sistemare, pulire e organizzare la cucina; ritirare gli ultimi cuscini che mancano e le tendine; e fare un po’ di spesa. Poi sono quasi pronto a partire.

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Trasloco

Questa che viene sarà la prima notte che trascorro su Moorea II. Finalmente ho laciato l’hotel. La barca galleggia ormai da oltre 48 ore senza fare acqua da nessuna parte, direi che posso affrontare la prima dormita a bordo. Ho fatto una bella scoperta: le cuccette in quadrato, che pensavo fossero corte e solo per gente piccola, hanno entrambe uno spazio per infilare i piedi e così anche loro sono lunghe 1.90 m. Molto intelligente la mia barchina!
Oggi è stata un’altra giornata di pulizie e di organizzazione degli spazi di vita a bordo. Mi manca ancora di mettere in funzione la cucina. L’ambiente comincia ad essere accogliente; domani vado a ritirare gli ultimi cuscini e le tendine nuove, diventerà molto shick. Farò prossimamente un servizio fotografico. Ho anche collegato l’MP3 all’autoradio, suona per niente male. Mi sono sparato i Doobie Brothers a manetta mentre pulivo in quadrato.
Domani controllo la posizione dell’albero e le sartie, poi esco a fare il primo giro.

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2 giorni intensi

Si è tornati ai piani alti del morale. Questi 2 ultimi giorni sono stati molto intensi e impegnativi. Per cominciare Moorea II ha ricevuto una pancia blu, ormai assetata di acqua salata.
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Poi abbiamo provato il motore: funziona ! ….e gira anche l’elica, grazie al piede motore d’occasione che abbiamo montato. Posizionato il motore al suo posto, ho potuto finalmente aprire i paglioli e pulire il fondo della barca.
20140528_182138Guardate qui, ci si può quasi mangiare sul fondo di questa barca. D’accordo, forse è un po’ esagerato, ma vi sfido ad aprire i paglioli di una barca di 35 anni e trovare una sentina più pulita.
Oggi è arrivato il Marco Casoni a trovarmi, e ha avuto l’onore di partecipare attivamente al montaggio dell’albero. Grazie Marco del prezioso aiuto. Poi mi ha messo in testa di pulire la fiancata con il Chante Clair. Abbiamo iniziato il lavoro, ma poi è arrivato il momento di montare l’albero e abbiamo dovuto interrompere l’operazione. Alle 19.30, dopo aver finito di sistemare un po’ l’albero, ho guardato la barca e ho visto un pezzo di fiancata pulita e il resto sporco. Mmmmh. Dopo qualche breve ragionamento sulle cose da fare domani (contrattare un posto barca per i prossimi giorni, andare a Porto Ercole per una questione di assicurazioni e a prendere qualche cuscino, mettere la barca in acqua, …) mi sono reso conto che era l’unico momento disponibile per finire la pulizia della fiancata. E allora via di spugnetta fino alle 21.00. Confesso che probabilmente sono fischiate le orecchie a chi ha inventato il Chante Clair, ma alla fine ero contento, ci voleva. Grazie Marco anche per avermi convinto a pulire la fiancata.
PS: se domani me la sporcano di nuovo con le cinghie della gru li ammazzo tutti.
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Alti e bassi

Si procede tra alti e bassi.
Fino a ieri ero euforico. Rileggevo il mio quaderno blu, sul quale scrivo ogni tipo di annotazione relativa a questa avventura dal dicembre 2012, e mi compiacevo del percorso fatto. Avrei consigliato a chiunque di imbarcarsi in un’operazione di questo tipo, anche se non si sa bene dove si va a finire.
Oggi è di nuovo una giornata negativa. Il meccanico non ha fatto il lavoro che avrebbe dovuto fare, e finché il motore non è finito io non posso proseguire con i miei lavori di sistemazione e di pulizia.
In ogni caso si procede. Domani preparo l’albero con le sartie nuove, monto l’ecoscandaglio assieme a Ruben, e il meccanico mi ha promesso che domani mattina sarà al lavoro su Moorea II. Giovedì o venerdì la barca va in acqua, sabato arrivano i cuscini foderati di fresco e mi trasferisco in barca. Poi qualche giorno di prove e test vari per verificare la bontà dei lavori fatti, qualche lavoretto ancora per rendere vivibile la barca, e si parte. Presumo di essere pronto a metà settimana prossima.

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Orbetello

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Orbetello è una cittadina interessante, sta su una lingua di terra in mezzo alla laguna tra il Monte Argentario e la costa. Eccovi alcune foto.

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